"C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco". (Lc. 16. 19-21)
Carissimi,
con amarezza notiamo la situazione di ingiustizia in cui versa l`umanità, dove una piccola minoranza detiene quasi tutta la ricchezza del mondo e decide le sorti economiche e sociali, e la grande maggioranza vive nella povertà e nella miseria. Certamente la povertà è un male e non deve mai entrare nei progetti di nessuno . Ma, pur tropo, la povertà è nata dall'egoismo di uomini che, accecati dall'avidità, si sono accaparrati, con la prepotenza, le risorse della terra che Dio ha messo a disposizione di tutti e non intendono condividerla con altri.
Trattare della povertà evangelica, come una scelta particolare, voluta, chi rapresenta il distacco dai beni del mondo per essere liberi di amare il Signore e realizzare la nostra unione con lui e una cosa.Trattare della giustizia e diritti umani, trattare di tutti i “Lazzari” che giacono alle noastre porte, alle porte dei ricchi, alle porte dei paesi svilupati, pieni di risorse materiali e un altra cosa che implica noi tutti.
L’attaccamento egoistico alla ricchezza e fonte dei mali del mondo, che genera ingiustizie, corruzioni, violenze, fame e miseria. Vorrei tanto che Dio eliminasse per sempre il male sulla faccia della terra, ma cio significa eliminare gli uomini perche il male lo produciamo noi, uomini, con il nostro egoismo. Dio condamna severamente il male e annuncia che sui malvagi che non si convertono incombe la punizione eterna.
Cristo si è fatto povero per poter riparare i nostri egoismi. Noi saremo salvi se imitiamo il suo essempio, se allontaniamo da noi l’avidità che ci rende schiavi.
Distaccare i cuori dai beni materiali, e una cosa molto difficile in una società dove domina la cultura dell’avere, di possedere sempre di più per conquistare posti di prestigio e di successo sociale. Chi possiede ricchezze, se vuole seguire Cristo, deve condividerle con i poveri. Ma difficilmente un ricco si distacca dalle sue ricchezze, come rileviamo anche dal racconto evangelico del giovane ricco.
Fratelli, i vincitori sono quelli che scoprono che l’egoismo è un grosso pericolo per l’anima e che la vera ricchezza e il vero tesoro è Cristo.
Lazzaro è il simbolo del povero abbandonato e affamato dagli uomini avidi, vittima del loro egoismo e della loro ingiustizia. Rappresenta la gente che soffre e muore di fame, pur vivendo in una società ricca, ma egoista e indifferente verso le tremende sofferenze dei poveri.
Fr. Emilian Dumea (articol pentru revista "Il missionario francescano)